Parrocchie di via San Vitale

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Congresso Eucaristico Diocesano 2017: le tappe

Le Tappe

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Testi ufficiali

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Tappe 1 e 2

Quaderno 1

Tappa 3

Quaderno 2

 

adattamenti senza immagini

 

Tappa 3

Quaderno 2 in 40 pagine

 i-5-momenti

1 – Riti di inizio: CONVOCATI DAL SIGNORE E ACCOGLIENTI GLI UNI VERSO GLI ALTRI

2 – Liturgia della Parola: ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO E DEL FRATELLO

3 – La presentazione dei doni: DAL BENEDIRE/RINGRAZIARE AL DONO DI SÉ NELLA CONDIVISIONE

4 – “Fate questo in memoria di me”: LE DUE SOLENNI INVOCAZIONI DELLO SPIRITO E I DUE “AMEN”

5 – “Ite, missa est! Andate in pace!”: È L’ORA DELLA MISSIONE

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Celebrazioni penitenziali per la Quaresima

Preghiere del Congresso Eucaristico Diocesano 2017

 

Quaderno 2 in ordine dei momenti

 beatitudini

Un metodo per il discernimento comunitario

Ogni comunità cristiana (parrocchia, casa religiosa, associazione, movimento…) è invitata a mettersi in cammino programmando quattro tappe di riflessione scandite lungo l’anno. Non si tratta di assolvere un dovere, ma di applicarsi a un esercizio di discernimento per far crescere tutta la comunità ecclesiale.

Si propone di seguire il metodo utilizzato con frutto al Convegno ecclesiale di Firenze e nella scorsa Tre giorni del Clero bolognese, caratterizzato da questi elementi:

  • gruppi di 12 persone con un facilitatore,
  • varietà di presenze (giovani/anziani; ruoli diversi),
  • lasciare sempre qualche minuto di silenzio iniziale per pensare al proprio intervento,
  • interventi di non oltre 3 minuti (perché tutti possano parlare),
  • impegno ad ascoltarsi reciprocamente,
  • ciascuno espone il proprio pensiero senza preoccuparsi di intervenire a precisare o correggere quello di altri,
  • in un brevissimo secondo giro di interventi ciascuno dice ciò che ha ricevuto di più arricchente e illuminante dagli altri interventi,
  • concludere raccogliendo uno o due elementi sui cui vi è convergenza.

 

SCHEMA PER GLI INCONTRI DELLE 4 TAPPE DEL CED

 Schema generale

 Prima dell’incontro

  • Individuare i facilitatori e disporre gli spazi per il gruppo o i gruppi che si dovranno riunire, possibilmente attorno a un tavolo
  • Se necessario, predisporre una traccia scritta sul tema che si affronta, le domande a cui si dovrà rispondere, i testi delle preghiere da recitare insieme…
  • Distribuire accuratamente i compiti di lettura e animazione della preghiera…

Svolgimento dell’incontro

  • Preghiera iniziale
  • Introduzione del facilitatore con breve spiegazione del metodo dell’incontro attraverso indicazioni semplici e pratiche, che mettano ciascuno a proprio agio
  • Presentazione del tema specifico della tappa con spunto iniziale di riflessione (lettura, video, ascolto…)
  • Momento di silenzio in cui ciascuno possa pensare al proprio intervento
  • Primo giro di interventi in cui ciascuno liberamente si esprime senza superare i 3 minuti
  • Il facilitatore conclude, eventualmente rileva alcuni dati salienti del confronto e avvia il secondo giro di interventi in cui ciascuno dice ciò che ha ricevuto di più arricchente dagli altri
  • Il facilitatore conclude raccogliendo uno o due elementi su cui vi è stata maggiore convergenza e invita alla preghiera conclusiva
  • Preghiera finale e congedo fraterno

Dopo l’incontro

Il facilitatore raccolga per iscritto gli elementi di convergenza del suo gruppo e li consegni al proprio Vicario Pastorale, che li inoltrerà alla email della Segreteria del CED: ced@chiesadibologna.it.

Con questo metodo abbiamo svolto il primo incontro nella nostra comunità parrocchiale ottenendo queste meditazioni e suggestioni:

Osservazioni generali:

Diversi partecipanti sottolineano che la nostra comunità eucaristica ha uno spirito di accoglienza buono, in particolare sottolineato da quanti per la prima volta partecipano alla nostra messa.

Vengono sottolineati alcuni momenti in particolare:

1. lo scivolo all’ingresso della chiesa che permette alle persone con disabilità di entrare,

2. la lavagna luminosa che permette di cogliere il significato dei testi dei canti anche se non si riesce a cantare,

3. così pure la recita del Gloria e del Credo quando si recita in alternanza sacerdote e popolo,

4. l’omelia fatta con il microfono a mano in mezzo alla chiesa, in modo da facilitare l’intervento dei fedeli,

5. portare per prima la comunione al loro posto dove sono seduti a quanti hanno difficoltà di deambulazione

Stimoli emersi dai partecipanti al gruppo per un coinvolgimento migliore nei riti di inizio:

-       educarci alla puntualità degli orari dei servizi liturgici

-       un segno della pace introduttivo sulla porta di ingresso della chiesa

-       liturgia a misura di famiglia per la partecipazione dei bimbi

-       saluto e conoscenza del vicino di posto

-       condividere non solo con elemosina di soldi ma anche con l’affetto

-       evitare segni espliciti all’assemblea, discernimento senza troppe istruzioni dal pulpito, uso di testi per facilitare la comprensione della liturgia

-       liturgia riservata non solamente ai battezzati

-       accoglienza iniziale sulla porta del celebrante, diacono, ministro, fedele

-       evitare di impossessarsi di un posto in chiesa per incontrare e conoscere più fratelli

-       stimoli per sollecitare ad una partecipazione attiva

-       ricordare che siamo convocati dal Signore

-       preghiera dei fedeli personale e non solo quella dei foglietti

-       positiva l’accoglienza delle famiglie con bimbi piccoli nella Cappella degli Angeli

-       accoglienza con il caffè post Messa deve essere occasione per conoscere meglio i fratelli

Pur riconoscendo tutti i segni positivi di accoglienza già attuati, sono emersi punti significativi per una migliore partecipazione alla liturgia.

Sarebbe utile informare di questi suggerimenti tutti i fedeli della comunità e nell’occasione allargare l’invito a partecipare ai prossimi incontri da programmare:

2 – Liturgia della Parola

3 – La presentazione dei doni

4 – “Fate questo in memoria di me”

5 – “Ite Missa est! Andate in pace!”

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